About me

Laura Forti si laurea in Lettere Moderne all’Università di Firenze con una tesi in Storia dello Spettacolo.
Dopo la Laurea e un triennio di studi da attrice all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” a Roma, inizia a scrivere per il teatro ottenendo diversi riconoscimenti nel corso degli anni. Al Premio Enrico Maria Salerno, la Giuria gliene attribuisce uno Speciale nel 1998 per la pièce Le nuvole tornano a casa, dopodiché arriva in finale nel 2003 con La cantina e vince quello “all’Autore” nel 2007 per La badante/una storia di fantasmi. Nel 2001 s’impone al Premio Ugo Betti col dramma Pesach/Passaggio, pubblicato dalla casa editrice Bulzoni, e nel 2008 conquista il Premio Teatro e Shoah con il testo Sulla pelle. Altre vittorie arrivano dal concorso del 2003 Le Storie del Novecento grazie al racconto-monologo Dimmi (pubblicato per Moby Dick) e dall’edizione 2006 del Premio Castello di Serravalle con Nema problema, monologo che si afferma con verdetto unanime.

È all’’estero, tuttavia, che la Forti trova maggiori e gratificanti possibilità di lavoro e di diffusione della sua opera. Inizia a collaborare con importanti teatri d’area tedesca e svizzera come il Theater Lubeck, lo Junges Theater di Gottingen, il Théâtre National de Luxembourg, lo Schauspielhaus di Zurigo, dove si mettono in scena varie sue drammaturgie. Queste iniziano altresì a circolare e a essere rappresentate in Francia, dove viene tradotta e pubblicata nelle edizioni della prestigiosa Actes Sud, mentre si distinguono le messinscene prodotte dal Théâtre National de Strasbourg, dal Théâtre de la Ville Paris e dalla Comedie Française, dalla Compagnie Les Trois Temps, la Mandarine Blanche, il Theatre Massalia e quelle presentate al Festival d’Avignon 2010 e 2011. Ma anche in Inghilterra, Spagna e persino oltreoceano, in Cile, si cominciano a tradurre e a fare delle presentazioni sceniche di taluni suoi testi.
A partire dal 2009, invece, la Fondazione Teatro Due di Parma ha prodotto le messinscene di Nema problema, Odore di santità e Tale madre, tale figlia, affidando le regie rispettivamente a Pietro Bontempo, Massimiliano Farau e all’’autrice stessa (quest’ultimo testo sarà ripresentato nel 2014 in un nuovo allestimento con Amanda Sandrelli, sempre per la regia della Forti).

Da menzionare, inoltre, le sue numerose collaborazioni in ambito editoriale: tra cui con le testate “Diario”, “Hystrio”, “Sipario” e la “Rivista dei Libri”; oltre alle Radio Svizzera Italiana, per la quale scrive vari radiodrammi Ti abbraccio, la serie “ISHAH: cinque ritratti di donne ebree”, “Terra promessa e aringhe marinate”, “La Casa dei Viventi”. Nel 2001 ha pubblicato presso Stampa Alternativa il libro Joseph Pinetti, divertimenti fisici. Storia di un Mago nel XVIII secolo, e ha tradotto e curato per Einaudi le edizioni italiane di due capolavori di George Tabori: ovvero I cannibali (da lei messi in scena, oltretutto, per il Teatro Metastasio di Prato nel 2002) e Mein Kampf, una farsa in cinque atti e ne ha pubblicato anche la traduzione de “Le Variazioni Goldberg” per Editoria e Spettacolo. Nel 2019 esce per Giuntina il suo primo romanzo, “L’Acrobata” e nel novembre 2020 il suo secondo libro “Forse mio padre”.

Invitata spesso all’estero e in Italia a tenere conferenze sul suo lavoro di autrice, è impegnata infine sul fronte della formazione come docente di drammaturgia presso enti come lo IUAV di Venezia, il Teatro Metastasio di Prato, il Teatro Due e l’Università di Parma, il Pavillon Bosio, la Civica Scuola di Teatro “Paolo Grassi”, il Centro Formazione del Teatro Manzoni/Teatro delle Donne e altri di carattere privato.

E’ giornalista iscritta all’Ordine Nazionale e collabora come giornalista culturale con Repubblica, Radio Svizzera, Joi Mag e altre testate cartacee e web. Il suo sito è www.lauraforti.it.

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