Città di fango

Personaggi:
In scena sono quattro bestemmie, lanciate dai fiorentini durante l’Alluvione, e i loro rispettivi padri.
Mortammazzata – poi “il Poeta” senza successo.
Latuma’ – poi l'”Orefice” che perse l’occasione di amare.
Maremma maiala – poi “Hermann”, tedesco con un’anima sola.
Vergine santa – poi “il Maestro”, pittore un po’stitico.
E anche Valdemaro, la moglie dell’Orefice, la Mariolina, il Prete ubriaco, il Morto nelle Fogne e la Dea della città, Fiorenza.

Sinossi: La notte del 4 novembre l’Arno rompe gli argini, l’acqua limacciosa invade le strade, le botteghe, le case. Le strade sono fiumi in piena che travolgono e fagocitano tutto. Quella notte un silenzio irreale e un buio cieco stagnano sulla città violentata. Quella notte migliaia di persone si affacciano alle spallette, tentano salvataggi disperati di tutte le cose di una vita. Quella notte la città del David e del Brunelleschi si trasforma in una città di fango. E notti così, in cui ogni ordine è capovolto, mettono a nudo l’anima di una città. Città di Fango racconta un momento surreale e stravolto attraverso un registro surreale e stravolto. Scandisce il dramma di una città in un sovrapporsi di piani temporali e di senso in cui si muovono personaggi che sono un po’ ombre e un po’ carne, profanamente materici e divinamente evanescenti. L’anima della città si delinea attraverso un viaggio fantastico nelle “forme mutevoli” della memoria, attraverso l’invenzione di un mito dell’alluvione sospeso tra il poetico e il beffardo, al tempo stesso commosso e irriverente, il mito della Città di fango.

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