Sulla pelle

Primo Premio Concorso “Teatro e Shoah” 2008.
Dedicato a Graciela Sirota. Rapita, sequestrata, tatuata a Buenos Aires, Argentina nel giugno 1962.
Dopo il rapimento/cattura di Eichmann in Argentina nel 62, un gruppo di fanatici nazisti cattura una ragazzina ebrea di 19 anni (forse il padre aveva aiutato gli israeliani, ma anche no, era semplicemente ebrea) la segrega, la violenta e le tatua una svastica sul petto come rivendicazione. Lei si chiamava Graciela Sirota. I rapitori non furono mai imprigionati. Argentina, luogo dove gli ebrei sono emigrati in massa dopo la shoah e casa di nazisti che vi entravano dalla porta principale: contraddizioni del nostro tempo.

DUE RIGHE:

Ma tu non sei un carnefice. Sei un macellaio di provincia
Che si è ripulito per la festa
Sperando che la gente si dimentichi del suo mestiere.
Ma tutte le volte che qualcuno ti stringerà la mano,
tutte le volte che toccherà la tua pelle,
lui saprà e tu saprai
che sei solo un macellaio
che si è messo un vestito rispettabile
per coprire l’odore di marcio.
La pelle non può mentire.
Tutto rimane scritto.

 

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