Le vicende di Carlo e Alice

Personaggi:
Narratore – poi Carlo
Narratrice – poi Alice

Nella storia di ogni rapporto fra un uomo e una donna si specchia l’intera storia della società, la sua cultura profonda, i suoi meccanismi sociali, la sua storia politica. L’’emancipazione femminile in Italia è una storia dal percorso lungo e travagliato. La linea narrativa del testo attraversa le vicende italiane del dopoguerra, dalle elezioni del 2 giugno 1946 (le prime a suffragio universale) fino ai giorni nostri. Il parallelo fra la storia dei due protagonisti – il loro amore, la creazione di una famiglia, il difficile rapporto fra le due individualità – e la storia d’Italia mette in luce lo stretto rapporto fra la “questione femminile” e lo sviluppo politico, sociale ed economico della società italiana. Carlo e Alice sono una coppia, come milioni di altre coppie in Italia. La loro storia personale si intreccia indissolubilmente alle vicende del nostro paese dal dopoguerra a oggi. Ed è proprio in questo legame fra pubblico e privato che va ricercato, credo, il senso dello spettacolo. Carlo e Alice sono attivi, impegnati, uniti nella passione politica. Lui è membro del PCI, lei svolge attività nell’UDI; lui vive la lacerazione del disfacimento del mito sovietico, lei partecipa alla nascita del movimento femminista. Sono uniti, ma diversi. Perchè Carlo è un uomo, e Alice è una donna. Lui agisce in un contesto pubblico, riconosciuto; lei si muove in una nicchia, racchiusa nel labile spazio di una storia notturna, marginale. Mentre lui si dibatte nel difficile processo evolutivo che ha segnato la storia della sinistra italiana, lei cerca un fuoco, un incendio che illumini e dia ragion d’essere alla sua battaglia. Ed è su questa “diversità” , imposta da secoli di condizionamento sociale e radicata, direi quasi “incisa”, nella cultura profonda di ognuno di noi che si innestano le incomprensioni, gli scontri, le difficoltà comunicative. È una battaglia politica, culturale, che ogni persona – e ogni coppia – è chiamata a combattere quotidianamente. È una battaglia che si combatte nelle piazze e nei parlamenti ma anche, e soprattutto nelle case, nel condividere le incombenze domestiche, nella gestione pratica dei figli, nell’elaborare da uguali, un progetto di vita comune.

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